Frequentando da qualche annetto i settori “letteratura per l’infanzia” delle librerie mi sono accorto che è sempre più difficile trovare libri divertenti fine a se stessi, quasi come se i libri per bambini (a differenza delle tonnellate di narrativa per adulti pubblicate ogni giorno) dovessero avere sempre, e a tutti i costi, risvolti in qualche modo pedagogici. Così se guardi bene trovi libri per affrontare temi scottanti quali la gravidanza, la morte e il lutto, la nascita di un fratellino, l’inserimento a scuola, i morsi, le prepotenze, la separazione dei genitori, l’alimentazione e via di questo passo. E’ invece molto più difficile trovare libri semplicemente divertenti, e parlo di storie leggere in cui non accada nessuna disgrazia o non si debba affrontare, con una strizzatina d’occhio ai genitori, un tema ben preciso. Una folgorante eccezione a questa sorta di regola editoriale è il bellissimo “Il trattamento ridarelli” di Roddy Doyle: una storia surreale e divertentissima che recupera alla grande il gusto della lettura come divertimento puro, come gioco tra autore e lettore, come scherzo e fuoco d’artificio. Basta dire che la storia, un enorme e sgranato slow-motion pieno zeppo di salti temporali, cambi di prospettiva e flashback, ruota attorno a una cacca di cane e al piede che la sta per pestare… Ovviamente la faccenda è ben più complicata e il lettore lo scoprirà seguendo la vita del signor Mack e della sua famiglia e scoprendo la potenza del famigerato “trattamento ridarelli”. Un libro consigliatissimo per piccini, ma molto divertente anche per i grandi che amano leggere ogni tanto una trama surreale e sorprendente! Noi abbiamo apprezzato il testo di Doyle nella versione audio-libro letta dall’ironico Neri Marcorè (la sua lettura vale come le illustrazioni nei più tradizionali libri cartacei per l’infanzia). Buona lettura o buon ascolto!