Dopo aver “toccato con mano” l’impatto sull’ambiente delle confezioni dei prodotti di largo consumo (il bottino della nostra passeggiata dell’altro giorno era composto per la gran parte da carte di caramelle, sacchetti di patatine, pacchetti di sigarette e involucri plastici in genere… v. post sulla pagina di FB) per questa settimana abbiamo pensato di impegnarci nel ridurre gli imballaggi dei prodotti alimentari e non.
Alcuni passi in questa direzione già li abbiamo fatti negli scorsi anni: dal 2013 abbiamo eliminato quasi del tutto le bottiglie in plastica, abituandoci a bere l’acqua del rubinetto, con la benedizione della nostra pediatra di famiglia che consigliava vivamente questa pratica sana ed ecologica (ricordiamo che l’acqua dell’acquedotto è controllata quotidianamente, quella delle bottiglie, se va bene, viene monitorata una volta l’anno!). Stessa cosa vale per le stoviglie usa e getta: anche nelle feste di compleanno, dove lavare decine di piatti sarebbe impossibile, ci siamo convertiti al mater-bi, cercando di evitare il più possibile piatti e bicchieri di plastica… Ma ci rendiamo conto che abbiamo ancora molta strada da fare…
Abbiamo quindi esaminato i prodotti che utilizziamo abitualmente in casa, cercando di capire dove potevamo intervenire per ridurre gli imballaggi: i punti deboli si concentravano su prodotti alimentari e prodotti per la pulizia (personale e della casa). Ci siamo anche resi conto che molti imballaggi sono prodotti con materiali non riciclabili, poiché composti da più sostanze, per esempio carta-plastica o carta-alluminio…
Durante i prossimi sette giorni concentreremo la nostra attenzione su tutti quei piccoli gesti che possono aiutarci a eliminare il più possibile confezioni e pacchetti.
Pianificando le azioni da compiere ci rendiamo conto che ci dovremo muovere su tre direttive: passare da un confezionamento porzionato ad uno cumulativo (cracker, patatine, biscotti…), ampliare il nostro parco acquisti e cercare di acquistare fuori dalla grande distribuzione (frutta, verdura, pane, detersivi…) e infine, se proprio non riusciamo a trovare un’alternativa valida o economica, provare con il fai-da-te.